Storia

MCE
Coldigioco ha sempre avuto nel suo DNA la vocazione ad essere un luogo dedito alla formazione ed alla divulgazione del sapere. Negli anni del dopoguerra si vede protagonista nella sperimentazione didattica a livello nazionale ospitando infatti una straordinaria storia di pedagogia dell’educazione cooperativa. Nel 1951 il maestro Pino Tamagnini (natio proprio della zona, proveniente dalla località Fornelle distante non più di un centinaio di metri da Coldigioco) ispirandosi alla pedagogia popolare di Freinet fonda a Fano insieme ad altri insegnanti l’MCE, ovvero il Movimento di Cooperazione Educativa.
Grazie alla maestra Giovanna Legatti (moglie dello stesso Pino Tamagnini), esattamente dieci anni dopo, dal 1961 al 1971, la minuscola scuola di campagna di Coldigioco sarà tra le prime in Italia a sperimentare e mettere in pratica le innovative e peculiari tecniche didattiche del MCE quali la tipografia, la corrispondenza con alunni di altre scuole sul suolo nazionale, il testo libero, la collaborazione e la socializzazione. Questo suo importante apporto alla Storia della pedagogia nazionale seminando, proprio a partire da Coldigioco, quei valori che contribuiscono alla costruzione e al rafforzamento di una società più democratica, libera e aperta al cambiamento, gli è valso l’affettuoso soprannome “Maestra d’Italia”.
E sono proprio quei stessi valori ad essere ancora perseguiti oggi a Coldigioco in quanto centro di ricerca, romanticamente continuando ad ospitare in quelle stesse aule studenti ed insegnanti provenienti da tutto il mondo, e paradossalmente per uno scherzo di sincronicità e magiche coincidenze, a vedere come suo direttore, nonché uno dei suoi fondatori, Alessandro Montanari, un ex studente dell’esperimento pedagogico MCE, alunno del Maestro Novelli della scuola Mazzini di Ancona, e corrispondente proprio della scuola di Coldigioco della maestra Legatti.


Ancona 1962
La classe di Maestro Novelli
Ancona 1987
Maestro Novelli, Fiorenza e Alessandro Montanari